Aiuto, non riesco a dormire!

Dormire: consulenza psicologica a Pisa - Dott. Valeria Bigarella

È possibile curare l’insonnia senza farmaci?

Certamente! Anzi, il trattamento cognitivo comportamentale è considerato il trattamento d’elezione per questo disturbo, vale a dire che è altrettanto efficace di una cura farmacologica, ma i risultati sono più stabili nel tempo, mentre con i farmaci si va spesso incontro a ricadute.

E se già sono in trattamento con i farmaci?

Moltissimi pazienti arrivano a tentare la terapia cognitivo comportamentale come ultima spiaggia, dopo anni di dipendenza dai farmaci. Ciò non ne riduce l’efficacia, anzi, spesso è l’unica alternativa a dosi sempre maggiori, o l’unica possibilità di ridurre le dosi. L’unica avvertenza è che l’eventuale scalaggio sia fatto DOPO la fine del trattamento: durante il percorso la terapia farmacologica dovrebbe rimanere stabile. Una volta recuperato un rapporto migliore col sonno, sarà possibile anche ridurre i farmaci, in accordo col medico.

E’ un trattamento molto lungo?

No, il protocollo prevede 2 sedute preliminari per inquadrare il problema e 8 sedute di trattamento. Infine 2 sedute di controllo dopo un mese e dopo 4 dalla fine del percorso.

In che cosa consiste il trattamento? Su cosa si lavora?

La terapia cognitivo comportamentale dell’insonnia va ad agire sui meccanismi di mantenimento, ovvero su tutti quei comportamenti che tendono a far sì che l’insonnia si aggravi sempre più. In particolare si lavora sulle routine pre-sonno, insegnando comportamenti che favoriscono il corretto passaggio dallo stato di veglia attiva a quello di sonno, e insegnando invece ad evitare ciò che ostacola questo passaggio, tutte le cattive abitudini che provocano un’eccessiva attivazione nelle ore serali.

Saranno descritti dettagliatamente gli aspetti fisiologici del sonno: le onde cerebrali che caratterizzano le diverse fasi del sonno, i cambiamenti a livello di temperatura corporea, il tono muscolare, il ruolo dei neurotrasmettitori, l’importanza della luce. Tutto ciò allo scopo di comprendere che per addormentarsi occorre che tutta una serie di cambiamenti avvengano nel corpo. E questi cambiamenti devono essere favoriti e non ostacolati.

Si parte poi da un’attenta valutazione del fabbisogno individuale di sonno, insegnando a prevedere l’orario in cui è più probabile avvertire sonnolenza e a riconoscere tali segnali. Spesso l’insonnia è dovuta al tentativo di forzare il corpo a dormire a comando, cosa che ovviamente è impossibile! Si può dormire solo quando il corpo ha sonno, quindi bisogna imparare ad ascoltare il proprio corpo e ad assecondarlo quando richiede di dormire, ma anche abituarlo a dormire la notte, adottando uno stile di vita che favorisca il sonno notturno e non diurno (evitando quindi di dormire durante il giorno, per quanto si possa essere stanchi).

Si lavora inoltre su tutta una serie di convinzioni errate sul sonno che portano a vivere la mancanza di sonno come catastrofica e a vivere il momento di andare a letto con estrema ansia. Si insegnerà a evitare di passare molto tempo a letto senza dormire, perchè ciò peggiora la qualità del sonno e aumenta ansia e frustrazione; invece distrarsi con attività non impegnative predispone al sonno.

 

Dormire: consulenza psicologica a Pisa – Dott. Valeria Bigarella

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